Ascoli Piceno

Aug05

Ascoli, a rebellious and nonconformist city!
Cecco d’Ascoli, astrologer burned in the thirteenth century as a heretic by the Inquisition, was born here….

Cecco’s bridge, of Roman origin, which crosses the Castellano stream, is said to have been built on a dark night by the alchemist, with the help of devils! It was also from Ascoli that the Social War, a popular uprising that demanded that Rome recognize for the people of Ascoli the rights of citizenship proper to the Latin civitas.

Ascoli celebrates in its name the ancient people of Sabine stock, who during the Iron Age, inhabited the Marches: the Piceni. They were so called because they worshipped the woodpecker, their sacred animal. During World War II, Ascoli was named a lazaret city, and that … preserved it from bombing and ensured the excellent state of preservation of the historic center.
Belle Epoque atmospheres, sweet rosolios, aromatic decoctions, exciting coffees and stomatic eaux-de-vie make up the beautiful historic café of the people of Ascoli, Caffé Meletti: and don’t forget the anisette, born from a secret recipe of Silvio Meletti himself.

Il bel Palazzo dei Capitani esibisce una particolare foggia gotica con interessanti elementi tardo-rinascimentali: l’originale struttura medievale subì infatti gravissimi danni quando il Capitano Giambattista Quieti, per stanare dei sovversivi che lì si erano rifugiati, appiccò volontariamente un incendio nel palazzo. I sovversivi furono stanati, ma il palazzo ebbe bisogno… ehm, di qualche ritocco!

L’antica chiesa di San Francesco fu edificata laddove si era recato a pregare il Santo in visita ad Ascoli: la chiesa, dotata di due pittoreschi chiostri, custodisce un crocefisso miracoloso, rimasto intatto durante l’incendio del Palazzo dei Capitani. Piazza dell’Arringo è così detta perché qui si tenevano le arringhe degli oratori che, durante le pubbliche discettazioni, all’ombra di un grande olmo, “arringavano” la cittadinanza. Si affaccia sulla piazza il Duomo cittadino, imponente antica fabbrica, che custodisce le spoglie del patrono Sant’ Emidio e ospita significative opere del pittore veneto, ma marchigiano d’adozione, Carlo Crivelli. Emidio, originario di Treviri, venne qui ad Ascoli per evangelizzare la città. Riuscì a convertire Polisia, la figlia del feroce prefetto romano, e ciò gli costò la decapitazione.

La prima domenica di Agosto non perdete, in Piazza del Popolo, la sfilata della Quintana, fastosa rievocazione cavalleresca, che attira visitatori da ogni dove. I sestieri (Porta Maggiore, Porta Solestà, Porta Tufilla, Piazzarola, Sant’Emidio e Porta Romana) della città si contendono il palio in un avvincente tenzone che vi consigliamo di non perdere!

Godetevi il miglior panorama ascolano dalla fortezza Pia, nel punto più alto del Parco della Rimembranza
Prelibatezza del desco è il fritto misto all’ascolana con le arcinote olive ripiene con un impasto di carni diverse e, secondo l’originale ricetta, uova, formaggio, tartufo e noce moscata! Trincate con un Rosso Piceno; ma se preferite il bianco c’ è il sapido Falerio dei Colli ascolani.